martedì 20 agosto 2013

23. Gleno-Vajont

Gleno-Vajont, l'impresa di Mirco Forza di volontà o forza fisica? A piacer vostro. La notizia ci parla di un quarantenne che con il motore delle braccia — è nato senza gambe — ha percorso su una handbike i 900 km (andata e ritorno) che vanno da Sellero al Gleno e dal Gleno al Vajont. Non contento, dopo una sgroppata fino a Cortina, Merano e lo Stelvio è tornato in Valcamonica. Tempo: sette giorni. Con il suo insolito pellegrinaggio intendeva ricordare le vittime della sciagura di 90 anni fa (Gleno, 1 dicembre 1923) e del disastro di 50 anni or sono a Longarone (Vajont, 9 ottobre 1963). Protagonista di questo gesto che sta fra la pietà e lo sport è l'ingegner Mirco Bressanelli laborioso in fabbrica a Brescia e dinamico atleta della Polisportiva Disabili Valcamonica. Di lui dice Gigliola Frassa, la presidentessa: «Ha voluto dimostrare con la sua tenacia, il suo coraggio ed il suo orgoglio che nulla è impossibile. Anche per noi è stata un'entusiasmante ed appassionata lezione di sport e di vita». Bressanelli durante l'impresa è stato seguito dal suo trainer e da alcuni amici. Un imprevisto tributo d'affetto lo ha ricevuto anche da ciclisti di professione. Una squadra spagnola, in allenamento lungo lo Stelvio, dopo averlo superato ha finto di andare di fretta. In vetta al passo invece avevano organizzato una grande ala per accoglierlo con applausi e fiori. COSTANZO GATTA Corriere della sera - 08/08/2013 (pag. 1)

Nessun commento:

Posta un commento