martedì 26 novembre 2013

26. Servizio su TeleBoario

QUI il servizio andato in onda su TeleBoario in occasione della presentazione ad Angolo Terme.

martedì 20 agosto 2013

25. Immagini e filmato (Pietro)

Pietro ha realizzato una serie di immagini, da cui ha tratto anche un filmato

24. SELLERO. Un´altra impresa del biker

Bresciaoggi martedì 13 agosto 2013 – PROVINCIA – Pagina 24
SELLERO. Un´altra impresa del biker
Sport oltre i limiti
La testimonianza di Mirco Bressanelli Dal Gleno al Vajont: la memoria corre sulle ruote della handbike Da qualche giorno Mirco Bressanelli ha aggiunto un altro centro alla sua collezione di imprese sportive, dimostrando ancora una volta che il coraggio rende possibile qualsiasi cosa. L´atleta sellerese della Polisportiva disabili di Valle Camonica ha percorso ben 900 chilometri con la sua handbike per rednere un omaggio alle vittime di due tragedie davvero grandi: il disastro del Gleno e l´alluvione del Vajont. Partito da Sellero, Bressanelli ha prima sostato davanti alla diga bergamasca che 90 anni fa seminò morte e distruzione fino a Darfo, e poi ha allungato fino a Longarone, uno dei paesi cancellati dal disastro dell´altro impianto idroelettrico. Sul tracciato studiato a tavolino ci sono poi state tappe a Cortina e Merano; inoltre, favorito dalle condizioni meteo Mirco ha scalato il Passo dello Stelvio raggiungendo Bormio. Infine, il portacolori della Polisportiva disabili ha rifatto a ritroso il percorso tornando nel paese di residenza, dove è stato accolto con un grande calore. Una soddisfazione speciale per lui e per Gigliola Frassa, presidente dell´associazione.L.RAN.

23. Gleno-Vajont

Gleno-Vajont, l'impresa di Mirco Forza di volontà o forza fisica? A piacer vostro. La notizia ci parla di un quarantenne che con il motore delle braccia — è nato senza gambe — ha percorso su una handbike i 900 km (andata e ritorno) che vanno da Sellero al Gleno e dal Gleno al Vajont. Non contento, dopo una sgroppata fino a Cortina, Merano e lo Stelvio è tornato in Valcamonica. Tempo: sette giorni. Con il suo insolito pellegrinaggio intendeva ricordare le vittime della sciagura di 90 anni fa (Gleno, 1 dicembre 1923) e del disastro di 50 anni or sono a Longarone (Vajont, 9 ottobre 1963). Protagonista di questo gesto che sta fra la pietà e lo sport è l'ingegner Mirco Bressanelli laborioso in fabbrica a Brescia e dinamico atleta della Polisportiva Disabili Valcamonica. Di lui dice Gigliola Frassa, la presidentessa: «Ha voluto dimostrare con la sua tenacia, il suo coraggio ed il suo orgoglio che nulla è impossibile. Anche per noi è stata un'entusiasmante ed appassionata lezione di sport e di vita». Bressanelli durante l'impresa è stato seguito dal suo trainer e da alcuni amici. Un imprevisto tributo d'affetto lo ha ricevuto anche da ciclisti di professione. Una squadra spagnola, in allenamento lungo lo Stelvio, dopo averlo superato ha finto di andare di fretta. In vetta al passo invece avevano organizzato una grande ala per accoglierlo con applausi e fiori. COSTANZO GATTA Corriere della sera - 08/08/2013 (pag. 1)

lunedì 5 agosto 2013

22. alla fine

Alla fine i 900 chilometri li abbiamo percorsi tutti. Della fatica, delle difficoltà e degli aspetti tecnici dell’impresa si è già scritto nei giorni scorsi. A questo punto vorrei soffermarmi sul clima di amicizia e di collaborazione che si è creato nel gruppo e che ci ha permesso di affrontare la fatica, il caldo e altri disagi inevitabili in questa stagione e su un percorso così lungo. Questo ha permesso a Mirco di realizzare il suo progetto e a noi di approfondire un’amicizia nata l’anno scorso con la staffetta Breno-Palermo. Un grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato e incoraggiato. Carla

sabato 3 agosto 2013

21. Da Bormio a Sellero

Concluso con soddisfazione l'handbike tour: un grosso ringraziamento a quanti han contribuito con un prezioso gioco di squadra.

venerdì 2 agosto 2013

20. da Merano a Bormio

Come dice il saggio, in montagna si sale un metro per volta... e di metri (anche) oggi ce n'erano di avanzo.
La tappa odierna, di 110km con un dislivello di quasi 2500m, prevedeva la partenza da Merano, la salita lungo la ciclabile fino a Prato dello Stelvio, e il calvario dei 48 tornanti del Passo dello Stelvio a quota 2760m. Lungo la salita, abbiamo ricevuto numerosi complimenti ed incitamenti da parecchie persone, in particolare stranieri tra i quali un nutrito gruppo di spagnoli: due senoritas davano parecchio filo da torcere ai compagni maschi. 
Dopo più di 800km e 12 passi alpini in 6 giorni, la fatica della salita è stata presto dimenticata dalla soddisfazione di essere riusciti a salire al Passo dello Stelvio in poco più di 5 ore. Siamo inoltre andati oltre le nostre previsioni, percorrendo più km rispetto a quelli pianificati, arrivando fino a Val di Sotto (Bormio) dopo una lunga ed entusiasmante discesa con 44 tornanti.
Domani concluderemo il tour con una ultima salita al Passo dell'Aprica (il Passo del Mortirolo e quello del Gavia sono chiusi), prima del rientro a Sellero. 














giovedì 1 agosto 2013

19. Immagini Cortina d'Ampezzo - Merano

Giornata dolomitica col passaggio dal passo Falsarego, Valparola e Valgardena. L'arrivo è stato spostato da Bolzano a Merano dopo 140km.






martedì 30 luglio 2013

16. Diga del Vajont

Completata la tappa odierna con tre passi dolomitici, la fatica delle salite e' ripagata dai paesaggi. Da segnalare l'accoglienza sul passo Cereda da parte del gruppo parrocchiale S.Andrea di Vicenza.. L'arrivo a Longarone e' stato trasmesso al centro 3t prima della salita alla diga del Vajont e quindi ad Erto. Presto ulteriori dettagli ed immagini.

lunedì 29 luglio 2013

15. Cronaca prime tappe

27 luglio 2013: Sellero-Bienno
Ore sette appuntamento in piazza a Sellero: l’altimetro segna quota 640m slm. un veloce saluto e via verso il passo del Vivione a 1.827 m.
Mirco e Luciano rappresentano i punti di forza del tour Gleno-Vajont  2013 supportati da Carla, Mino, Pietro e Valerio, veterani della staffetta Breno-Palermo dell’anno scorso: mascotte del gruppo è Birillo, pura razza bastardina.
Oggi ci accompagneranno anche Daniela e Federico; appena sopra Paisco ci  raggiungerà Angelo della Polisportiva Disabili Valcamonica.
La salita, seppur impegnativa, è stata affrontata con decisione tanto da essere coperta in sole 3 ore.
Il resto della giornata avrebbe dovuto essere tutto in discesa, ma… Mirco ha voluto salire fino al rudere della diga nonostante il sole cocente alleviato da qualche manciata di fragole e mirtilli
Salita fino a Pianezze (il nome inganna vista la pendenza di oltre il 15%) una gentile signorina del posto ci offre un caffè e il parcheggio per i nostri mezzi.
La giornata si chiude con l’incontro nella chiesetta di Corna con il parroco e gli amministratori di Darfo ad illustrarci gli avvenimenti di 90 anni fa: una lapide posta sopra l’entrata della chiesetta ricorda le centinaia di morti del disastro del 1923.
Percorriamo la Valgrigna fino a Bienno dove si conclude la prima tappa dopo 90km: una giornata molto intensa ed impegnativa soprattutto per i ciclisti. Se il buongiorno si vede dal mattino, si preannuncia una settimana tosta.
Domani si ripartirà da qui.

28 luglio 2013 Bienno-Riva del Garda
Sotto due gocce di pioggia che ci vogliono spaventare inizia la seconda tappa. Al sestetto si aggrega Ivan. La carovana è d’ora in poi composta da due camper, una moto, una bici ed una handbike. Alle 11 arriviamo in Crocedomini dopo aver salito un dislivello di 1450m. E’ una bella giornata, numerose persone passeggiano o si rilassano, la salita è resa difficoltosa da parecchie moto e macchine che transitano sulla strada. Procediamo poi verso il Gaver dove ci raggiunge la famiglia di Mirco e facciamo il picnic all’ombra degli alberi. Una carovana composta da una settantina di trattori d’epoca passano strombazzando e sbuffando salutando la gente a bordo strada. Riprendiamo la discesa particolarmente difficoltosa per gli autisti dei due camper. Scendiamo verso Bagolino, ci tuffiamo idealmente nel lago d’Idro, verde e dorato, punteggiato da numerose vele colorate. Saliamo in Valvestino dove una diga all’imbocco della stretta valle forma un bacino. Arriviamo a Limone, non troviamo aree per i camper, risulta inesistente anche quella segnata sulle guide, e saliamo in bici fino a Riva del Garda, dopo aver percorso 130km, e pernottiamo in una campeggio di Arco sovrastato da imponenti rocce. Finalmente a mezzanotte si spengono le luci dopo una giornata caldissima, con temperature sui 35°C, che ha reso particolarmente impegnative le salite e ha reso necessarie una serie di docce a Birillo.

29 luglio 2013 Arco-Predazzo
Dopo la partenza alle ore 7 dal campeggio di Arco, i ciclisti si immettono in una serie di piste ciclabili fino ad Egna evitando in questo modo i tratti trafficati, costeggiando vari laghi, ma dovendo rinunciare al supporto dei camper. Il tratto iniziale è stato caratterizzato da un po’ di pioggia, ma soprattutto da fresche temperature che renderanno il tragitto meno faticoso. L’assistenza è comunque ben garantita dalla moto di Pietro. Le piste ciclabili risultano gradevoli, ben frequentate e scorrevoli nonostante qualche piccolo strappo con pendenze oltre il 20%. Da Egna ed Ora siamo saliti fino a Cavalese passando sotto la funivia del Cermis di triste memoria. Numerosi i meleti ed i vigneti lungo il tragitto e significativi i primi scorci di Dolomiti. Dopo l’arrivo in campeggio a Predazzo la temperatura si è ulteriormente rinfrescata sotto una pioggia battente. I km odierni sono stati circa 130. Domani, dopo la salita al passo Rolle e alle Pale di S.Martino di Castrozza è prevista in serata l’arrivo alla diga del Vajont, indicativamente verso le ore 18.

Seguono alcune foto delle ultime due giornate.
















domenica 28 luglio 2013

14. Immagini prima giornata

Si è conclusa anche la seconda tappa, impegnativa, calda ed intensa col passaggio dal Passo Crocedomini (facilitata dal supporto psicologico dell'accompagnatore Ivan) e da tre laghi: Idro, Valvestino e Garda. In attesa di aggiungere maggiori dettagli, pubblichiamo qualche foto aggiuntiva relative alla prima giornata, compreso l'attacco delle formiche rosse. Per questioni logistiche, la seconda tappa si è conclusa a Riva del Garda, e non a Limone come previsto. Si sono percorsi circa 130km. Domani mattina partenza per Trento ed arrivo a Predazzo.